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Talete (in greco antico Θαλής; 640 a.C./625 a.C. – circa 547 a.C.) è stato un filosofo greco antico. È comunemente considerato, da Aristotele[1] in poi il primo filosofo della storia del pensiero occidentale.[2] Diogene Laerzio, nelle sue Vite, cita Ieronimo di Rodi per sostenere che Talete abbia misurato l'altezza della piramide di Cheope, nella piana diGiza, calcolando il rapporto tra la loro ombra e quella del nostro corpo nel momento del giorno in cui la nostra ombra ha la stessa lunghezza della nostra altezza.L'aneddoto è ripreso da Plutarco,[20] e da Plinio il Vecchio[21] secondo il quale il faraone Amasis avrebbe voluto mettere alla prova la perizia scientifica di Talete, sfidandolo a misurare l'altezza della piramide di Cheope; superata la prova, il faraone gli espresse la sua ammirazione, dichiarandosi «stupefatto del modo in cui hai misurato la piramide senza il minimo imbarazzo e senza strumenti. Piantata un'asta al limite dell'ombra proiettata dalla piramide, poiché i raggi del sole, investendo l'asta e la piramide formavano due triangoli, hai dimostrato che l'altezza dell'asta e quella della piramide stanno nella stessa proporzione in cui stanno le loro ombre».[22]
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Vuole la leggenda, come racconta Plutarco[7], che Talete viaggiando per l’Egitto in cerca di sacerdoti della valle del Nilo da cui apprendere le conoscenze astronomiche, risalendo il fiume avrebbe sostato nei pressi della Piana di Giza, attirato dalla mole sorprendente della Piramide di Cheope, ove il faraone Amasis, giunto a conoscenza della fama del sapiente, lo sfidò a dargli la misura corretta dell’altezza.
Per qualunque persona, anche dotata dei più sofisticati strumenti dell’epoca, si sarebbe trattato di un’impresa che, se non ardua, avrebbe certamente richiesto una notevole quantità di tempo sia per compiere le misure che i calcoli, ma sempre le fonti ci narrano che Talete sapesse già che a una determinata ora del giorno la nostra ombra eguaglia esattamente la nostra altezza[8]; e quindi non avrebbe fatto altro che attendere l’ora propizia e dimostrare le sue doti, sbalordendo lo stesso faraone che si disse:
« ...stupefatto del modo in cui [abbia] misurato la piramide senza il minimo imbarazzo e senza strumenti. Piantata un'asta al limite dell'ombra proiettata dalla piramide, poiché i raggi del sole, investendo l'asta e la piramide formavano due triangoli, [ha] dimostrato che l'altezza dell'asta e quella della piramide stanno nella stessa proporzione in cui stanno le loro ombre. »
Per qualunque persona, anche dotata dei più sofisticati strumenti dell’epoca, si sarebbe trattato di un’impresa che, se non ardua, avrebbe certamente richiesto una notevole quantità di tempo sia per compiere le misure che i calcoli, ma sempre le fonti ci narrano che Talete sapesse già che a una determinata ora del giorno la nostra ombra eguaglia esattamente la nostra altezza[8]; e quindi non avrebbe fatto altro che attendere l’ora propizia e dimostrare le sue doti, sbalordendo lo stesso faraone che si disse:
« ...stupefatto del modo in cui [abbia] misurato la piramide senza il minimo imbarazzo e senza strumenti. Piantata un'asta al limite dell'ombra proiettata dalla piramide, poiché i raggi del sole, investendo l'asta e la piramide formavano due triangoli, [ha] dimostrato che l'altezza dell'asta e quella della piramide stanno nella stessa proporzione in cui stanno le loro ombre. »